lunedì 31 agosto 2009

Pagella bimestrale

Lo conosco da poco meno di tre mesi. Vive con me da poco meno di due.
Non so come ma riconosce le mie più piccole ferite e cerca di curarle con una dedizione tale che non credo di aver mai visto. A rischio infezione, lo ammetto, ma è inequivocabilmente in buona fede. Chiede molto, come me, restituendo con gli interessi. Spero che in questo sia io a somigliare a lui. Fa domande con gli occhi senza prendersela ogni qual volta non riceve risposta. In questo è un passo avanti a me. Nessuna risposta ad aspettative, solo dedizione e fiducia ben riposta.
Voto otto.

A solo titolo esemplificativo

a me piace il sud, ma anche il sale, il ghiaccio, la luna bassa, i sigur ros, i pacchi postali, i panini e il caffè dopo il panino. Non mi piacciono i tasti del telefono troppo piccoli, chi parla di se in terza persona, chi non pensa al valore delle reazioni e chi fa troppe domande. Mi piace la strada di casa e quella che ogni tanto me ne porta lontano, l’odore dei girasoli e la polvere che s’alza appena vengono raccolti. Mi piace anche il sogno. Come concetto intendo.

mercoledì 26 agosto 2009

Per quest'anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare!

Neanche troppa necessità di tempo per spiegare gli eventi. Il ritardo della conversazione è dovuto solo ad attività varie ed eventuali. C’est la vie.
Ripercorriamo il cammino, non all’indietro perché poco vedrei, ma neppur senza troppo scrutar lontano nella nuova direzione. La vista è sempre la mia, ovvero quello che è.
Stelle cadenti alle quali affidare indicibili sogni. Il sogno di una notte di mezza estate passata su di un’isola dispersa dove non preoccuparsi di cosa ho ai piedi. Ciabatte stile mio papà più che altro.
Lo strano piacere del chilometro delle sette e trenta senza Lei, il freddo del mattino nient’affatto grigio di paese, etc. etc..
Lo strano incredibile malessere nel non sentir la sveglia delle 6.52 perché bene che vada è già dalle 6.14 che la sto controllando. Non voglio che suoni. Non voglio sentire quel rumore che mi dice di alzarmi. Preferisco farlo da solo. La carico tutte le sera, vero. Solo per sicurezza. Non sono solo e non posso pensare solo per me.
Paternità soddisfatta solo quando di piedi ne avrà due, sarà di specie identica alla mia e di mio avrà cromosomi e altezza. Vista, udito ed intelligenza spero gli vadano meglio.
Appagato invece l’indescrivibile colore di qualche attimo. Che in quanto tale non sto qui a dire.Spighe sulla brace? No grazie, le preferisco dentro la brace. Con un po’ di sale a dar sapore e un bicchiere di Coca-cola. Meglio se Fanta

Per quest'anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare!

Neanche troppa necessità di tempo per spiegare gli eventi. Il ritardo della conversazione è dovuto solo ad attività varie ed eventuali. C’est la vie.
Ripercorriamo il cammino, non all’indietro perché poco vedrei, ma neppur senza troppo scrutar lontano nella nuova direzione. La vista è sempre la mia, ovvero quello che è.
Stelle cadenti alle quali affidare indicibili sogni. Il sogno di una notte di mezza estate passata su di un’isola dispersa dove non preoccuparsi di cosa ho ai piedi. Ciabatte stile mio papà più che altro.
Lo strano piacere del chilometro delle sette e trenta senza Lei, il freddo del mattino nient’affatto grigio di paese, etc. etc..
Lo strano incredibile malessere nel non sentir la sveglia delle 6.52 perché bene che vada è già dalle 6.14 che la sto controllando. Non voglio che suoni. Non voglio sentire quel rumore che mi dice di alzarmi. Preferisco farlo da solo. La carico tutte le sera, vero. Solo per sicurezza. Non sono solo e non posso pensare solo per me.
Paternità soddisfatta solo quando di piedi ne avrà due, sarà di specie identica alla mia e di mio avrà cromosomi e altezza. Vista, udito ed intelligenza spero gli vadano meglio.
Appagato invece l’indescrivibile colore di qualche attimo. Che in quanto tale non sto qui a dire.Spighe sulla brace? No grazie, le preferisco dentro la brace. Con un po’ di sale a dar sapore e un bicchiere di Coca-cola. Meglio se Fanta

mercoledì 19 agosto 2009

Ex post facto

Valutazione degli accadimenti: il contrappasso come regola aurea.
Verificata per mezzo degli eventi e delle, almeno ritenute, errate percezioni altrui. Che se poi percepite tanto errate non devono essere. Insindacabile, voto sette.
Viene addirittura da chiedersi errate per chi, ma è il tempo di un attimo. Poco importando la risposta, la domanda è manifestatamente inutile Caro Collega.
Passeggiata con il migliore amico per definizione.
Una quiete ed una sensazione di benessere da riprovare ogni giorno sperando di non asuefarsi. Checchè se ne dica, al mattino non è la stessa cosa. Alle sette cerco e trovo energie. Alle nove le restituisco. Rotazione dei campi per non prendere solo, ma dare anche e soprattutto. Non sono bravo in questo, e neanche costante nel provarci.
Buono il gelato al limone, così così crema e nocciola. Pistacchio degno di nota.
Il caffè leggermente macchiato freddo, seguito a ruota da due , dicasi due, tazzine di latte.
Vuol dire casa.

lunedì 17 agosto 2009

Mai quadrato diventò cerchio tanto quanto mai Landini diventò Zonda

L’alta velocità, tranne la TAV a dire il vero, ingannano. Quasi tutto e quasi tutti per esser meno precisi. Comprendo la diversità tra iniettori e carburatore, è il segno dei tempi, ma partiamo dalle basi ovvero che io di tempi ne ho quattro. Non due.
Niente scarico della potenza, niente erogazione nervosa. Per capirci, niente CR o WRE (almeno è omologata per due), semmai proprio di due ruote vogliamo scrivere, allora che TE sia.
Ne ho quattro anche perché alle due preferisco le quattro di ruote. Ultimamente anche di zampe. Pur ingenerando un pericolosissimo percorso già in me evidente.
Aspirazione, compressione-combustione, espanzione-scarico spontaneo, scarico forzato. Eccoli qua i quattro dell’Ave Maria, con rispetto parlando.
Fossi uno che di psicologia s’interessa direi che c’è qualcosa di Machiavellico.
Fossi uno che di liberà s’interessa direi che se c’è lo spontaneo perché di seguito c’è il forzato. Che poi non si sa mai il perché alla fine sempre la pentola catalica si rompe e son prima cazzi e poi soldi. Ab origine avrebbe dovuto essere un elogio alla velocità massima.
Stile Mastrandrea che finisce come merita, con un lego di pezzi di auto. Ecco quello sì che lo saprei fare. Non è andata così. Confusione almeno nelle apparenze perché sennò che palle.
Sta finendo la menta dalle mie parti.
Perché che la Clio va a tre tutti lo sentono, ma io pensavo fosse questione di candele. Macchè.
I tempi (quelli dell’orologio stavolta) cambiano. E’ la bobina. Questa sconosciuta.
Sconosciuta come il vento che cambia, che soffia e d’improvviso e che piuttosto che farti attraccare a Lampedusa o Lipari, ti porta dritto dritto alla Maggiore. Son rogne pure queste.
Dicevo che semmai fossi un mezzo, sarei il mio 312. No, no, meglio il Landini.
Mi ricordo ancora la prima volta che ci salii sopra. Ho creduto per anni che mio papà davvero l’acquistò perché piaceva a me. Era blu, era grande (almeno così mi pareva) ed aveva la gabina.
Non fu così ma non me la prendo più di tanto.

giovedì 13 agosto 2009

Premetto che

tutti nasciamo con un libretto delle istruzioni in allegato.
La natura non è furba, il tempo l'ha dimostrato, ma da qui a mescolare un centinaio di miliardi di essere diversamente viventi nello stesso periodo senza dargli una mano, ce ne passa.
Volontà è la chiave di tutto.
Ammetto che la pigrizia che mi contraddistingue mi porta ad ignorare ogni libretto che mi si fiondi davanti. Con questo metodo ho già riciclato una scarpiera comprata all'ipercoop, un paio di persone, un computer e non so più quante curve idrauliche e macchinette del caffè.
Prese o trovate e poi rotte. Anche questo in fondo è natura.
La capacità di lettura dovrebbe esser premiata. L'adeguamento costante ma inflessibile, la costanza. Certo che se poi monto tutto il contrario è un cazzo tuttuno come dicono in Francia.
Premesso che li ignoro, non per questo non li vedo. I libretti d'istruzione dico.

lunedì 10 agosto 2009

A volte ritornano. Evergreen.

http://www.youtube.com/watch?v=H39ULcMeVt0

http://www.youtube.com/watch?v=0Xjx1xLqid4

http://www.youtube.com/watch?v=ScsxXxq-1IQ

domenica 9 agosto 2009

Renzo docet

"Tocca vergognasse solo de gì a rubba e n'arportà niente!"

Yin e Yang, Karma, fato o caso che dir si voglia, coincidente, due indizi che comunque non sono una prova, processo inquisitorio, filosofia zen

Ovvero le correnti del bene e del male che si scontrano creando un'altra pressione nella zona baltica che, procedendo sospinta dalle correnti fredde del mar rosso, verso nord, anticipando di qualche giorno l'anticiclone delle azzorre che nel frattempo s'è perso tra le alpi e gli appennini, dimenticandosi persino che l'aspettavano alle baleari per ferragosto.
Se poi si considera che il cavallo bianco di Napoleone entrò nel mar nero è ne uscì semplicemente bagnato, il quadro del non sense è chiaro e manco poco divertito. Mezzo sorriso alla Gioconda, perchè la classe, che non è acqua, mi sta sfuggendo di mano. Ed allora fermi tutti.
Perchè se i miei piuttosto che tardare ad arrivare partono, i conti devono essere rifatti.
Prima di partire per un lungo viaggio, Irene mia, chiediti se puoi star davvero così tanto tempo fuori casa, chiediti se a venticinque anni suonati, oltre al cane, alla staccionata ed al figlio, non vorresti davvero avere una casetta su di un monte in cui stare pure in estate.
Facile a dirsi, quasi quanto a farsi. Il discorso sulla semplicità è della ragion pratica, pura e dura.
Io mi bevo un mojto, forse due, facciamo tre, come il nonno di Pieraccioni. Non c'ho il gratta e vinci io, ma ieri ho giocato al superenalotto e non ho vinto manco un milioncino.
Bevo un altro mojto, ma solo perchè disseta. Perchè la barista c'ha il suo evidentissimo percome e perchè va giù bene.
Non so Ernest, come e quanto, ma i cent'anni di Marquez lui manco l'ha mai sospettati.
Ha ragione il mio amico quando dice che è nella menta il segreto. Solo il lime dev'esser pestato.
I progetti conseguenti lasciano il tempo che trovano, ovvero sono perenni.
Essere uno è l'arrivo, nessuno e centomila il sinomino ma soprattutto la partenza.
Indagine in corso, la riforma dell'88 ha fatto più danni della grandine del '97.
Avrei voluto viviere gli anni '70, per godermi gli '80.

martedì 4 agosto 2009

Nuovi orizzonti, rossi tramonti!

Ovvero proposta di un nuovo e rivoluzionario palinsesto in cui riorganizzare le proprie totalizzanti sensazioni, spostando il prime time nella tarda notte, a favore della sicura presenza di quiete e luna, spodestando quindi il mattino ed il suo oramai famigerato oro in bocca.
La regia in sostanza propone una copertura totalizzante della fascia giornaliera.
Ammetto che ci sto pensando. Stranamente, e qui la coincidenza è del destino, esperimento fatto proprio ieri sera. Allungamento della fascia oraria, minimo, ma con la prova delle sensazioni, totalizzanti pur'esse.
Ed allora, seppur la sola quiete era presente allo spettacolo (la luna s'è fatta corteggiare come suo solito), l'andata in onda è stata una di quelle da segnalare.
C'era un amico, nessun caffè stavolta, una telefonata senza tradimento (aimè) delle aspettative, ed un rientro nel cuore delle parole.
Nessun testo nazional-popolare, almeno nelle forme, ma di certo lo è stato nella sostanza.
Troppi buoni propositi, un'analisi oggettiva e pungente delle realtà dei fatti, e nessuna auspicabile soluzione. E' proprio così che dev'essere.
Il tutto è durato fino al tempo del cambio di un giorno. Anche qui c'è da migliorarsi.
Spente le luci si, c'è, come c'è da sempre, dello spazio per rielaborare la giornata.
Non tengo diari fondamentalmente perchè non credo nella tenuta dei lucchetti, e perchè son pigro. E poi nessun segreto è più al sicuro di quelli che non vengono neppure accennatti.
Ovviamente io non ne ho.
Altrimenti li avrei già scritti o li starei scrivendo proprio ora no?

Tratto da Guenda

"il suo umore giallo si trasforma in limone, affonda il suo sguardo in ovatta rosa, grida al sole parole confuse, aspetta con impazioenza la sua risata. Sorride. Sorride. Lo fa. Prima o poi lo fa sempre. Non necessita più di quel che pensava essere importante. Tanto dice "faccio sempre quel che mi passa per la mente". Errore. Giusto. Illogico. Sbagliato. Il suo cane sorride al limone. Anche lui come me."

Annotazioni

Descrivere un mondo che poco conosco non è tanto difficile quanto, appunto, poco attendibile.
Sono ancora nella fase dell'apprendimento delle regole, ascolto l'esperienza e faccio qualche volo col neurone.
Gira in testa da qualche giorno la massima della gita a Fiuggi con l'accortezza di non portarsi l'acqua da casa. Non so perchè ma ci trovo della sana verità.
Non ho bisogno di riposo, non lavorando ciò cozzerebbe di gran lunga con la realtà dei fatti; non è neppure bisogno di staccare la spina, perchè è da quel cavo che traggo corrente.
Ho semmai l'esigenza di modificare la gestione del tempo, di dar spazio e fare, ciò al quale dedico poco spazio e non faccio il resto delle giornate.
Vorrei scrivere d'altro.
Delle sensazioni totalizzanti che vivo; di come cresco illudendomi di riuscire col passare delle musate a gestire il tutto. Vorrei scrivere della memoria ma, a tal proposito, solo elefanti hi-tech potrebbero comprendere.
Il condizionale è d'obbligo.