venerdì 31 luglio 2009

Mail

Ho letto del lavoro, dei messaggi, dei saluti e dei fusi orari. Niente male.
Come al solito sei avanti nell'attirare figa. Rimane da perfezionare il ritiro della rete, ma niente panico, l'italiano all'estero si vende bene.
Non fare come me però che vado a Fiuggi e mi porto sempre dietro l'acqua. Vizio da eliminare.
Rimane fuori il nucleo di ogni giornata!
Chinotto a pranzo!
Ora te dimmi sinceramente che non sei in astinenza.
Solita stima per te Zio, anche se l'unico a bere lo slurm senza etichetta sono io.
Se trovi una buona offerta per il bar, socio senza riserve. Porto il cane, che sempre di più somiglia alla pallina delle risposte, e porto la menta fresca.0
Tanto il bacardi lo troviamo pure lì.

mercoledì 29 luglio 2009

http://www.youtube.com/watch?v=TDrfXVwHk9Y&feature=related

Valutando l'opportunità che i sogni di questi giorni siano davvero premonitori.
Immagini talmente chiare, sensazioni così nette, che è difficile immaginare non diventeranno deja vù.
Necessaria collocazione temporale e natura vogliono che il primo sarà, forse e semmai, necessaria conseguenza del secondo. Capisco anche il perchè, legge del contrappasso imperat.
La singolarità sta proprio nel non capire, stante l'unitarietà dell'azione, se sperare nel verificarsi o no del tutto. Prendo lentamente coscienza di me e di quello che vorrei. Molto più velocemente cerco di evitarlo. Un pò annoiato dall'esser bravo centometrista mi domando che se pure ieri la scena del gatto che guarda indientro per veder se bastasse camminare o dovesse correre per fuggire, fosse segno degli eventi.
Che scemo, quasi dimenticavo, non credo nei segni, nei segnali o nel destino.
Tutto si costruisce, quasi fosse tutto chiodi, legno e resina. In particolare quest'ultima che protegge dalle intemperie è la mano di chi vorrebbe un lavoro fatto bene.
Tecniche diverse anche in questo.
Io metto il legno sul cavalletto, passo la resina e lascio asciugare. Poi monto, storto quando si vuole, precario quanto si vuole, ma almeno protetto. Altri preferiscono prima fare tutto, e come ciliegina passare stà mano de resina a comprire e a cambiare colore.
Dai sogni, da tutti e due, non avrei voluto svegliarmi.

Riformulo

Niente affatto facile, soprattutto perchè non so bene cosa vada riforumato.
La prima cosa che mi viene in mente sono le aspettative.
Da loro partono tutti i sapori che poi sentirò, tutti gli odori che mi entreranno in testa e tutte le associazioni che a questi ultimi necessariamente affiancherò.
Sono le fondamenta di tutto. Fondamenta non ha caso, perchè se poi vengono meno, crolla il molto. Proprio per questo, secondo me, è la parte più intensa e pericolosa del pasto.
Alcuni dicono che capita di sedersi a tavola senza aspettarsi niente da quello che tra poco avranno davanti. Non ci credo. Altrimenti il cibo non sarebbe nè un piacere nè un vizio, ma solo abitudine.
Le seconda cosa che mi viene in mente sono le portate.
Da loro dipende la qualità del pranzo, del piacere e del benessere che il pasto porterà.
Lo vivo come una necessaria crescita.
Lo spazio finito ed il numero delle portare non si conciliano benissimo con una partenza in sordina. Non serve lo spunto nè della punta nè del dieci, ma direi necessariamente oltre la buona pietanza, questo si. Tutto dev'esser considerato in prospettiva e l'abitudine e le associazioni di cui sopra altereranno i sapori e gli odori.
Ad un primo non riguardoso delle aspettative sorgono i primi problemi.
Al momento ognuno poi decide il suo, c'è la filosfia di fondo, ma io preferisco fermare il pasto. Chiedo il conto, pago, mi alzo e saluto.
Non cerco altro se non la crescita costante
La terza cosa è il tempo a disposizione.
Un'infinità, il mio. Non conosco quello degli altri.
Perchè poi ad esser sincero aspettative e pietanze hanno tempi e sembianze tutti loro. L'importante è che ognuno sappia riconoscere le proprie.
La quarta cosa è il conto.
Da pagare, sempre, salato o non salato che sia.
In contanti potendo, perchè così il prossimo mese nessun addebito in conto. Libero e spedito.
In sostanza è questo.
Il pasto è quindi come un rapporto. Uno qualsiasi s'intende. Ognuno lo vive e affronta come preferisce. Io ho scoperto di preferire i buoni piatti, pardon, rapporti.
Magari li scopro di qualità solo vivendoli, e mi rendo conto che delle pregresse aspettative semplicemente non me ne ero accorto.
Ma onestà vuole che, senza ammetterlo ad altro vivente, le riconosco e ne prendo atto.
Poi si, siamo tutti d'accordo che la fame vien mangiando, ma sono i promi bocconi a dar la misura.
Cucino poco ma si sarà notata la predilezione per antipasti e primi.
Ovvero preparativi lenti, manuali e molto lontani dalla carne, la mia passione.

domenica 26 luglio 2009

Domenica mattina ma che caldo fa...

C'è la presunzione di esser cambiati, radicalmente, almeno in questo. Proprio io che ancora oggi predico l'incapacità dell'uomo di questo mondo a cambiare, ammetto di averlo fatto. Forse mi sono solo ammorbidito, ma su punti che non avrei mai detto possibile.
E così l'oggi, indiscutibile frutto dello ieri e possibile trampolino di lancio per il domani, mi ha regalato un equilibrio che non è mica da sottovalutare.
Niente affatto settoriale, più che altro personale. Legame per me inscindibilmente malsano ma necessario alla buona riuscita di ogni cosa. Certezza di quelle che neanche con la gabbia e il 4,25 si riescono a costruire.
Tornato me stesso nelle reazioni, nella dolcezza che se mai ci fosse e nelle azioni e non certo nelle parole.
Non basta? Difficile poter dare di più. Incondizionato, pressochè immune alle ferite, ma soprattutto, e qui attenzione che si cresce, senza il cipiglio della porta che sbatte.
Passati quei numeri, ora si sta al mondo per quel che il mondo è e da.
L'ho sempre vissuta come una fortuna, forse perchè vorrei tanto che qualcuno tenesse a me con denti così stretti, come arcata del canide.
L'umiltà di riconoscere il limite dell'equilibrio. Di sapere che esiste tolleranza ma di non forzare la mano. Anche qui sta l'interesse. Perchè anche se solo in due, sempre in più di uno siamo.
Ammetto pure che il limite invalicabile potrebbe esserci, che è il punto d'onore, di nodo e snodo. Capisco altresì il non voler soprassedere sul detto punto, ma dichiaro sotto la mia responsabilità che mai in culo l'ho messa, che è semmai legittima difesa e che, a prescindere, dientro che un mondo che a quanto pare, e nonostante gli anni, s'ingnora. Prendo atto pure di questo.
Facile il colpo, la frase e l'invito a sorpresa. Facile, sin troppo con me, rilanciare la palla aspettando.
Forse eccedo pure negli standar alti, e credo sia proprio questo il punto.
Ma così è.

venerdì 24 luglio 2009

Già postato ma per sottolineare che il biglietto è, alla fine, proprio questo. Il fisioterapista un po’ di righe potrebbe pure lasciarmele no?

Non ho fatto bene, ho fatto. Quello che stava sotto il cielo ho fatto. Se era giusto dovevo sentire in faccia il vento. La giustizia quando arriva rinfresca e rafforza. Ho avuto solo lo sbuffo di averla scampata. L'intenzione mia era buona o cattiva? Questo decide se è stato bene o male. E mi cerco un pretesto buono e non lo trovo, tranne che sono vivo. Stai lì su un bordo e ti paghi la vita senza sapere se il tuo prezzo basta. Il coltello no, s'è ingrassato di sangue, non è più buono per tagliare il pane . L'ho pulito. Te lo regalo, a me ne serve un altro.Di quel conto era stato già tutto pagato e il saldo era che bisognava alzarsi di sedia, di stanza e di città.

Etimologicamente parlando

Sono solo con il mio cane.

giovedì 23 luglio 2009

Praticando

Scopro cose interessanti.
Ovvero che lo stesso giorno, più o meno alla stessa ora, mentre ad una signora veniva comunicato quanto non fosse una buona madre, un'altra pagava le utenze arretrate consumate, nella casa di campagna, dall'amante del marito morto da poco.
Singolare, ho l'impressione che esistano tanti giorni quanti esseri viventi esistono al mondo.

Chapeau

Vaglielo a spiegare tu, a chi non ne sa niente, come si liscia un legno, come si trova il nord e come si lega l’amo. Perché se sai fare questo, allora il resto è uno scherzo.
Bada bene, non ti ho chiesto di spiegarmi come si usa una pialla o la bussola.
Non ti chiedo neanche di descrivermi quale dei mille nodi è il più adatto a non far scappare il pesce. Ti ho chiesto e ti sto chiedendo altro.
Sarebbe a dire, ti chiedo di trasmettere qualcosa.
Sai farlo? Sai insegnarmi lasciandoti guardare? Anche i segreti, s’intende!
Credo di si. Almeno, nel momento in cui t’ho conosciuto, ho creduto di si.
Questo significa che non lo credi più?
Forse significa solo che non me lo domando più. Anche questo è diverso.
Ho preso atto, nel corso del tempo, di avere un modo mio di far tutto ciò che tu mi chiedi di mostrarti. Credo che tu possa apprenderlo, ma non credo che tu possa comprenderlo. Non vedo perciò l’utilità di tanto parlare.
L’utilità sta nel voler capire i tuoi gesti, per sentirne ed apprezzarne il significato.
Ripeto, non credo che tu possa comprenderlo.
Perché dici così?
La storia dice che gli uomini son tutti diversi. Ed ha maledettamente ragione. Potremmo forse un giorno fare quel maledetto noto allo stesso modo, ma mai sarà uguale. Non lo è dall’inizio delle ragioni. Se il pesce lo prendo io, di certo non lo ributterò in acqua perché abbocchi al tuo di amo.
Non ti capisco. Io non voglio pescare pesce. Non mi interessa niente del legno. Tutto ciò interessa te, ed io vorrei capire.
La presunzione è un’ottima qualità. L’onesta però lo è ancora di più.
Onesta? E che significa? Adesso da dove spunta l’onestà?
Tu mi chiedi se posso mostrarti chi sono. Tu vuoi sapere chi sono.
Si può fare. Molti lo fanno e perché non noi. Che domande. Non noi perché in noi c’è qualcosa di sbagliato.
E da che l’hai capito?
Da ora, in ultimo.

Neanche troppo fuori stagione

http://www.youtube.com/watch?v=Bwu7ixmQk0c

martedì 21 luglio 2009

Kandinskij

Ovvero curve e spigoli.
Punta di orgoglio e di rammarico, ma nel prenderne atto ancora una volta mi piace pure constatare che nel my way c'è un filo logico per tutto. Forse troppo rigoroso, misto con qualche altro vagone di sensazioni, ma tanto è, solo tanto posso constatare.
L'umore delle giornate è dato dalla dose di affidamento che riponiamo negli altri. Più è alta e meno buona sarà la giornata. Le abitudini son dure a morire, ma i vizi resistono bene.
I miei stati d'animo sono alternanti.
Sogno una mattina in cui si la sveglia del ritardo a destarmi ed in cui tutto ciò che mi si rimprovera lo avverta come vero, oggettivo e dunque da rivedere.
Per ora poche volte è accaduto.
Presunzione di certo, ma credo anche qualche vizio di motivazione.
Che gli spingoli non s'arrotondino a forza di testate lo posso testimoniare, che le curve possano solo essere prese bene o prese male è invece, ma per poco, ancora solo convinzione.
Umore ottimo. Oggi me ne sbatto.

sabato 18 luglio 2009

Parere pro veritate

Innumerevoli volte mi sono innamorato. Ammetto di averle smesse di contare già da qualche tempo. Considerando che questo qualche tempo non è poi un passato così prossimo, innumerevoli è adeguato. Innamorato di persone diverse in modi diversi. Non necessariamente e non sempre, ma è accaduto. Dovessi fare una proporzione scriverei cinquanta e cinquanta.
Riconosco altresì che tra le persone diverse sono stato in credo persino di innamorarmi per soli istanti. Ricordo il record di un paio di ore. Poi tornai alla realtà.
Ammetto anche, con dolore seppur attenuato da una punta di strano narcisismo, che finora nessuno è stato in grando di leggermi. Demerito mio su tutto, e la somma fa il totale, ma è pur vero che i numeri quello sono e quelli dobbiam considerare. E' così in ogni bilancio che si rispetti.
L'emozione è stata pure provata più volte per piccole frazioni.
Modo interessante devo dire. Simile dose di metadone o altro oppiaceo. Rilassa, migliora la qualità del momento e il ritorno allo stato quo ante non è poi così brusco.
Serve in questi casi però mano ferma nella dose.


venerdì 17 luglio 2009

Yuppies

L'incarico è quello dei buoni tempi andati. Tradurre ciò che non so dire. Disabituato all'ardua impresa per la promessa di impegno, peraltro mantenuta fino ai 40 gradi di oggi.
Forse basta così. Di sicuro siamo oltre il 6 politico.
Sorriso a 32 denti e numeri in evidenza per chi li volesse giocare. Divido l'eventuale vincita in percentuali da paura. Chiedo l'equo, senza i danni morali.
Un pò più duro di pelle, molto oltre ciò che finora solo tutti han visto. Mi stupisce lo ammetto, ma me ne sbatto. Ammetto pure questo.
Piccolo latifondista quale sogno da bambino, in tutto c'è molta verità del futuro, basta saperla carpire.

mercoledì 15 luglio 2009

Iago

E' arrivato e la cosa s'è avvertita.
Niente descrizione dell'evento, troppo presto e troppo complicato. Semplicente è arrivato.
Ha preso e sta prendendo le sue misure, io ancora non ho fatto altrettanto.
In tutto per la seconda volta l'esame uno e trino, con la voglia di studiare che sembra quello del primo amministrativo, quello per intenderci preparato per l'appello di maggio e dato a luglio.
Ho imparato a pensare a voce bassa. Anche questo dato nuovo ed interessante.

http://www.youtube.com/watch?v=pnlMNmjLLJE



sabato 11 luglio 2009

Diverse

Tutte le sensazioni e le emozioni che vivo ora, le immaginavo semplicemente diverse.

martedì 7 luglio 2009

Sveglia.

Domani mattina, ore 7.21.
Mi pare ragionevole.
Consideravo che le decisioni nelle quali riserviamo le più alte e pesanti aspettative, il più delle volte, e con il senno di poi, sono solo alcune delle tante. Non male per scrollarsi di dosso quel pò di pressione che, almeno io, avverto prendendole.
Ho il grosso limite di non riuscire a comunicare sufficientemente bene quello che penso. Spero di esser così fortunato di incontrare solo chi non abbia bisogno di troppi chiarimenti, ma non è poi così facile. Quindi si va avanti lo stesso. Non che ne vada fiero, ma vado.
Recupero il tempo perduto concentrandomi su ciò che mi riesce, mettendoci forse troppe energie e spendendo più di quanto concesso.
Arrivo stanco stasera. Vari fattori, tutti importanti e tutti fondamentali. Meglio però non ammetterlo.
Penso al buono fatto, all'indiscutibile dato che almeno quello qualche frutto lo darà, prima o poi.
Forma d'investimento, perchè ho imparato a diversificare il mio portafogli.



sabato 4 luglio 2009

Sto diventando intollerante.

Pure troppo.

http://www.youtube.com/watch?v=6XCoRzJrWQE

Ammiro la capacità di conoscere se stessi. Cosa che io ho puntualmente appurato di non possedere.
Tutt'al più posseggo una buona capacità di sintesi, con me stesso che, pur non migliorando la qualità della vita, mi permette di assaporarne alcuni buoni bocconi.
Ho delle malsane idee di fondo che per fortuna non scalfiscono la coerenza che m'è stata scolpita addosso. Il lato negativo è che in queste stesse idee credo. In queste stesse idee a dispetto di quello che vorrei continuerò a credere.
E questo non è buono.

giovedì 2 luglio 2009

Colpa, dolo o preterintenzione?

Forse influenzato dalle ultime settimane di lezione.
Non sono un penalista eppure parole come evento, condotta e nesso di causalità iniziano ad esser familiari pure per me.
La diretta conseguenza dell'azione è quindi individuare il nesso, per dare rilevanza alla condotta. Non è proprio così che accade nella realtà, ma quasi nessuno se ne accorgerà. La forma supera quasi la sostanza.
Contraddittorio però il giudizio controfattuale, che mi vede attratto dalla gravità dei miei piedi. Numero quarantasei, il che equivale a dire duro da smuovere per quanto il vento soffi.
Non che il cammino odierno (e questa non è una metafora) sia poco accetto, tutt'altro. E' che prendo coscienza del voluto e della diversità dal realizzato.
Colposo però no. Forse colpa coscienze, ma l'assunzione del rischio porta direttamente verso il dolo eventuale. Specifico in effetti mi parrebbe troppo.
Alla fine della fiera rimane solo la preterintenzione, che però è contemplata - nel nostro ordinamento - soltanto in un caso. Ergo negli altri non è punibile.
A monte manca comunque l'offensività, quindi nulla questio.

mercoledì 1 luglio 2009

Stati d'animo, oggi.

http://www.youtube.com/watch?v=4_lfqKbOvTk&feature=channel