mercoledì 30 aprile 2008

E così sia..

Con uno che passa per un caffè dicendomi che domani sera parte senza saper neanche da dove e l'altro che mi chiama chiedendomi come si possono fermare i lavori del confinante ai quali ha dato il permesso di fare uno scasso di 4 metri senza leggere ciò che firmava.



martedì 29 aprile 2008

Cose in chiaro.

A scanso di equivoci: una telefonata è solo quello che è.
Niente di più per chi la riceve. Non una revisione delle parole nè tanto meno delle scelte fatte che segnano al di la dei proclami. Non è segno di necessità nè di interesse, la curiosità abita altrove.
Per me è segno di parole sentite volare e di una singolare concezione della dimostrazione. Sò che l'ascolto e la comprensione della parole non arriveranno. Sò che le pronunce e le promesse non avranno valore.
M'hanno fatto notare che sò chi sono io e dove voglio andare; m'hanno fatto notare che con il mio passo non esco troppo dalla rotta.
Paragrafo sui limiti oggettivi ancora da scrivere; ore 12 e son quattro quelle in cui ci provo.
Se mai ne avessi bisogno di conferme eccone un'altra: le cose accadono tutte per una buona ragione.

lunedì 28 aprile 2008

Pulizie del Primo Maggio.

Di questi tempi scriverei che si tratta, secondo pacifica opinione, di impresa tanto dura quanto avvenuturosa. Scriverei di necessità di olio di gomito e di tutti i segreti delle mamme e nonne di questo mondo; di una pulizia stile antimateria che col colpo di spugna a cui penso ha davvero poco a che fare. Tanta polvere sotto il letto, almeno quanta acqua sotto i ponti. Ad aver imparato qualcosa non c'avrei rimesso il tempo di cui vado così ghiotto.
E son solo le 16.14.



Conoscenze

Sapere dove si trova o se c'è saperlo trovare da solo.
Uscire dalla porta principale con in mano un codice aspettando che l'allarme, non sapendo che posso, suoni; oppure libri di testo senza lasciar la tessera "perchè dopo 5 anni so che lo avresti riportato comunque". Un prestito palesemente non mio che lo porta a ribadire come "avete l'unica tessera da 8 prestiti!". Le facce interrogative degli spettatori quando hai voglia di cambiare e non ti siedi al tuo posto. Studio meglio a casa, e le valutazioni sui cambiamenti dovrebbero esser fatte solo ex post e solo riferite al lungo, un pò come per l'alta velocità spagnola, ma oggi sento gli sgoccioli, a prescindere dai mesi.

domenica 27 aprile 2008

Buongiorno

E che lo sia, con tutti i crismi del caso.
Per me ci sono le premesse, che ho "sentito" nell'aprire gli occhi mentre il sole, per quanto rosso, ancora non scaldava quanto sembra promettere; nella colazione che non ho ancora sentito il bisogno di fare. La corsetta al risveglio insieme a Romeo e Giulietta oltre a fare molto Central Park ha ripulito temporaneamente l'emisfero. Mancano i presupposti, ma oggi mangiamo la mela e pensiamo positivo.
C'è l'odore del caffè che ho preparato solo perchè si sentisse e un buon motivo infondo al cuore.
7.41 del mattino, per ora può bastare.

venerdì 25 aprile 2008

Domanda

Gradirei una risposta chiara:

Sento le mie ragioni fondate e le mie pretese comprensibili;
auspico un ascolto oltre le parole e comportamenti commissivi;
sogno un'interpretazione autenitica della Corte.

- Ma allora perchè sto relativismo del cazzo mi da così tanto da pensare?
- E perchè Chiovenda è riuscito a scrivere seicento libri senza mai finire le parole e io alle quinta pagina da due giorni ho l'impressione di aver detto la stessa cosa in cinquataquattro modi diversi?

giovedì 24 aprile 2008

Ma sopra tutto

Perchè alla fine devo andare io dal fisioterapista mercoledì prossimo ore 16.30 per prendere il suo numero! Vada per il massaggio alla schiena, ma il numero cazzo, no!

Giù le carte

Ho chiesto aiuto è mi è stato risposto lunedì.
Ecco il metro, la scala e i punti. Giù le carte bluff finito. Ognuno raduni le sue cose dalla postazione: Generale la guerra è finita, truppe a casa a riposare.
Capisco i problemi del mondo i tuoi e quelli di tutti; capisco i pensieri ma i rumori in questi giorni sento i miei. L'ho detto mille volte e forse solo oggi ho compreso quanto: ho bisogno di essere una priorità. Forse partito di tangente, ma anche questo dovrebbe essere un segnale.
Salite, qui si vede chi vince il giro. Qualche errore di valutazione che da lampo ha traformato tutto in resistenza. Eppur ci credevo. Credevo che sarebbe bastato dirlo per trasformar parole in fatti; per dimostrarmi cosa non ho saputo fare io. Au contraire. I fatti danno la misura appunto, a me il coraggio del prenderne atto. Stupido io a preoccuparmi.
Ci vuole coraggio anche in questo devo ammetterlo.
Riconosco che è la mia parte, che è forse più semplice e che come diceva Freccia non si può mai sapere un cazzo della vita degli altri. Tutto buono, io credo a tutti. Credo s'è capito soprattutto nelle scelte anche se non c'ho più il battaglione d'un tempo.
Ma mi domando cosa cazzo ho visto, se gli occhi stan così male da riconoscermi certezze che non esistono; se ho visto solo quello che volevo e quanto è dipeso da me.
Ma quanto qualcuno ho la premura di spiegartelo, nè la tesi, nè la noia nè il lago o il mare. Almeno in questo credevo e per questo giustificavo. Finito l'eco dello scherzo che non lo era, del bene sopra tutto e della fiducia. Giù la maschera più che le carte.
Io sento il mio, che urla e s'incazza, che non dorme quando io vorrei, che ad occhi chiusi graffia sulle tempie. Forzato si legge, per dirti di risparmiare una telefonata.
Forse c'ho solo messo io troppo a capire la scelta.
Pretendo il movimento, verso me. Non so giocare a scacchi e non so dove cazzo deve andare l'alfiere o la regina. Lascia la cima.

Avvicinamento

Ai tempi catalani che tra qualche giorno mi ridaranno un pò dello smalto di cui sotto. Occhi chiusi solo dopo la certezza di esser troppo stanco per sognare.
Risveglio col sole che entra dalla finestra lasciata un pò alta non a caso; salto la colazione e vado dritto al dolce. Poi un grosso sorriso, tipo 32 denti quando apprendo che nel futuro prossimo sottoscriverò un ciclo di massaggi da un fisioterapista perchè mia sorella vuole assolutamente il numero. Si pensava ad un paio, ma visto il soggetto un ciclo Le è parso più opportuno. Telefonata che m'è l'ha subito tappata e parole che non scorrono più. Metodo Forrest, provo a scrivere e cerco di sentir l'onda lunga che magari mi porti a pagina 10 entro stasera. Ho chiuso l'argomento, la bocca e il cuore. Scoprendo che Forrest mentiva.

mercoledì 23 aprile 2008

Iuston

Non so quante persone leggono effettivamente quello che scrivo; di conseguenza non sò se vi e chi siano, nè cosa riescono a leggere. Una cosa è oggettiva: Ho bisogno d'aiuto.

Non per la tesi che vedo bene ad ottobre, non per il futuro che vedo bene come metro. Vorrei le parole per spiegare cos'è il verde ad un cieco, o quelle che diano a me motivi. Zeta reticoli senza il ritrovato smalto insomma. Ho passato qualche tempo cercando sfumature che prima non conoscevo, compiendo gesti innaturali per il semplice fatto che ragione migliore non esiste. Ho vissuto in un sogno e poi come tutte le mattine mi sono risvegliato. Risveglio duro però, che le parole me l'ha tolte. Ho deluso e sono stato deluso.
Povero Icaro che c'ha provato, comprensione per tutti e saluti al mister nonostante il rigore sbagliato ma calciato benino. Ammetto i miei limiti; ammetto l'errore di fondo che a fondo mi ha riportato. Professo in due colori senza matite. Riconfermo l'obiettivo di consolazione che se fallirà sarà tipo il 7-0 che la Juve rifilò al Psg alla favorita nella Supercoppa Europea del '97.

martedì 22 aprile 2008

Orgoglio

Vero, autentico, disarmante.
Capisco perchè Lei e confermo la fiducia.
Momenti in cui senti che vale la pena, che la porta sbattutta o l'occhio lucido, che il gavettone in biblioteca o gli urli lungo i corridoi non sono stati cinque anni di momenti ma un pezzo di vita fatta di tagli con lame che lasciano solo cicatrici sotto pelle.
Sotto pelle come la sensazione che ho di Lei. La mia miglior parte.
Huston ho sconfitto l'alzheimer!
Nonostante questo chiedere non significa avere e la spiegata differenza tra pazienza e comprensione dovrebbe essere applicata con gli occhi degli altri. Mi cofesso reo, recidivo e reiterato di un egoismo che a me sa di legittima difesa. Incertezza nelle scelte annebbiate dalla Luce che qualche volta m'hanno portato oltre gli ostacoli; la domanda è perchè questa volta no!
La risposta sta nel significato di eccezione, nelle parole sentite e poi dimenticate; in una velocità diversa che nel mio caso rasenta l'immobilità che non dev'esser confusa con costanza o principio.
Solo sicurezza nella direzione e ammissione di limiti di sterzata.
Una discussione in cui c'è tutto un 98 di protesta contro il talento.
C'erano i 5 minuti e la paura, la sicurezza di valere e la voglia di non esser più pesata da anni che nessun'altro può capire. C'è l'avversione verso un prof che si credeva ed invece non è stato e la consapevolezza che sotto una gonna spesso che di più.
Merda anche all'ultimo giro, non dovrebbe ma ci sta. Ed allora motivi aggiunti ai sogni, a chi non c'ha creduto e a chi c'ha creduto ma non quanto Te. Non mi ci sento.
Sotto l'egoismo che mi ricordi sempre vedo qualcos'altro anche in questo.
Certezza in Te, certezza di Te.
Un ora e dodici minuti, respiro male.


domenica 20 aprile 2008

Ora mi ricordo...

Come Mastroianni anni fa!

giovedì 17 aprile 2008

Stanco

Oltre le apparenze. Meno parole e più fatti.

martedì 15 aprile 2008

Los Angles Time

In Italy, crime pays and may get you elected

Nuove frontiere

Nella vita come in politica.
Nella vita perchè le vecchie non tengono più o perchè si sceglie di fidarsi ascoltando il cuore anche quando la ragione la pensa diversamente. Nella vita perchè i giorni "son fitti" come dice mia nonna e vale la pena cambiarli il più possibile.
In politica perchè non ci son più le rivoluzioni di una volta; perchè trascinare l'agonia di un morto certo non è onorevole, ma credere nella nascita di messia comunista mi rendo conto ora lo è di meno. E' che sul fondo baso la mia vita sulle emozioni come faceva il Don Chisciotte di Guccini ma voto in base alla ragione di Sancho Panza.


lunedì 14 aprile 2008

Parole

Dette e ascoltate.
Sulle prime non mi esprimo, le seconde hanno affondano.
Le lezioni di oggi sono state che la primavera si sente dal sole che entra in camera prima delle sei e un quarto; che l'egoismo come il giudicato ha limiti soggettivi che dovrebbero essere interpretati secondo la concezione processuale civile; che il "ma" è avversativo quasi di rigore e dunque vuole la virgola dopo non prima e che la concretezza spesso ha la meglio.
Niente che non sapevo.
E' che due sensi unici portano al frontale e chiunque vorrebbe solo evitarlo.
Io vorrei superarlo; senza mostri nell'armadio c'è più spazio.

domenica 13 aprile 2008

Momenti

Mai dimenticarselo. Vanno presi per quello che sono. A volte effimeri ma con una densità che sà di materia. Giorni in cui ne sento il gusto, ma anche il peso; il bisogno ma anche l'avversione. Affatto male viverli, in attesa dei prossimi, senza memoria nè aspettative. Come un riff di chiusa. Quasi lunedì.

venerdì 11 aprile 2008

Perle!

Pisolo: Piccolo avvocato del diavolo!
Ric: Ma allora sei vivo?
Pisolo: dove l'hai lasciata Scharlize Teron?
Ric: Mona, lo sai che rischi?
Pisolo: asp presidente rompi palle
Pisolo: rikhy me tocca scappa via
Pisolo: tu che fè stasera?
Pisolo: io vedo testa gnuda pe na passeggiata in centro
Ric: a che ora vi vedete?
Pisolo: lui parte da lassù alle 11.30
Pisolo: quando esce dagli allenamenti
Pisolo: sarà una notte lunga
Pisolo: e dura
Ric: ok dai sento testa gnuda, ma io domattina m'ho d'alza!
Pisolo: solo i migliori ce la fanno
Pisolo: sentilo e metticiti daccordo
Pisolo: dai che ce la poi fa
Ric: a dopo allora
Pisolo: sta vita mi logora!

mercoledì 9 aprile 2008

Me l'hanno insegnato da piccolo:

Gli eroi non esistono.

Non ho parole, le ho finite tutte.

Tra De Gregorio che stranamente è accusato di "concorso estrerno in associzione mafiosa finalizzato al reciclaggio" e Silvio che anche oggi c'ha regalato un paio di perle, vince il premio per la notizia del giorno:
Daniela Santanchè.

martedì 8 aprile 2008

A saper leggere nel pensiero...

Oggi avreste visto scorrere nella mia mente una marea di immagini. Fermi dei miei ventiquattro anni, foto alle quali il bianco e nero regala il tempo che vorrei per me. Quello che avrebbe stupito era il sound che mi rendo conto solo ora è stato da dieci. Su tutto energia che non volevo condividere, idee e speranze da gettare nel cassetto al rientro. Un pò di resistenza alla tentazione della deriva facile e testa sul letto. Giornata finita almeno ufficialmente. Voglia di silenzio assordante.

Stavate parlando di me?

"Sono nato alla fine di dicembre, di un'altezza che supera di poco la media; ho degli occhi poco buoni che forse non mi permettono di vedere bene la realtà neanche ora, ma spalle larghe e gambe lunghe e forti."

Storia di un praticante sognatore

lunedì 7 aprile 2008

Storia recente

Se mi venisse sete di coca cola, qui faticherei a trovarla perchè "Lei" ha dato ordine di boicottarne la vendita; se fossii medico, ingegnere, o notaio non potrei esercitare senza la sua protezione; se fossi un uomo politico farei bene a procurarmi la sua benevolenza; se fossi cittadino le chiederei umilmente l'acqua e lascerei mettere "u pizzu", cioè il becco, in ciò che ho raccolto; se fossi suo nemico raccomanderei l'anima a Dio, ma poichè, in effetti, sono un giornalista forestiero, debbo solo accorrere qui ogni anno, in occasione di una strage, per scrivere che lei, la mafia, è sempre più forte. Questa volta la strage è avvenuta a Corleone, un paese come tanti altri all'interno dell'isola, dove, al crepuscolo, lo Stato abdica ai suoi poteri e, di fatto, passa le consegne alla "onorata società". Raffiche di lupara nel centro dell'abitato, tre morti da una parte e un ferito dall'altra, una fazione mafiosa che schiaccia quella rivale. Poi ci sono stati gli arresti, le denunce, a opera dei carabinieri, ma sono fatti secondari, è lo Stato-spettatore che è passato a raccogliere i cocci rotti, che ha fatto da barelliere in una lotta che praticamente non lo riguarda.

Giorgio Bocca, L'Europeo n. 39 - 1958


venerdì 4 aprile 2008

Brani

Ho ricordi molto chiari degli allenamenti, del Maestro che a dire il vero della vita di cui parlava nella prima lezione mi ha insegnato ben poco; di quelli che d'allenarsi hanno smesso. Come mosche. Ad un certo punto anch'io divenni mosca. Il periodo dell'adolescenza l'ho passato non facendomi domande che la mia condizione non mi portava a fare; fu con gli altri l'errore più grande.

giovedì 3 aprile 2008

Pensavo

fosse rabbia, ma 37 minuti di corsa contro vento m'hanno fatto cambiare idea.
Non è che abbia capito cosa fosse, però ho almeno escluso qualche cosa. E poi c'è che la corsa mi ricorda i miei limiti: il fiato che ad aprile dev'esser ancora tutto da fare, i pensieri che hanno il solo pregio di fermarsi ogni tanto.
Domani piscina, magari aiuta!

mercoledì 2 aprile 2008

Sembra facile

Ma non lo è.
Alzarsi la mattina alle 7, quando vorresti altri cinque minuti;
scrivere centocinquanta pagine senza esagerare nello scappellamento della supercazzola che, tutti compreso tu, sai di star facendo;
sembrare che non te ne importa nulla, quando il nulla c'è l'hai addosso.
fare una telefonata quando se non fosse un regalo quel telefono lo lanceresti dai giardini Carducci.
Sembra appunto.

martedì 1 aprile 2008

Giorni

Dipendono in gran parte da noi.
Capito questo oggi ho deciso che i prossimi saranno buoni.
Se funziona brevetto la scoperta.
Qualcuno sa dirmi cosa c'è di sbagliato in tutto questo?