mercoledì 10 marzo 2010

Prime righe

Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro di me, con un terrore di ubriaco.

Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto tra gli uomini che non si voltano,
col mio segreto.

sabato 6 marzo 2010

Ancora pagina 69

"Paraggi, invece stanno tutte sulle cime, dove non ci sono alberi da proteggere. Ho visto la croce, termine di salita per va per monti, termine di discesa in terra della vita narrata dai vangeli. La spinta di alpinista mi fa salire ancora per raggiungerla, completare i passi, ma riparte a friggere la plastica addosso, sto di nuovo dentro il campo del fulmine. La superficie inrno ringhia l'avviso e allora chiedo scusa, mi rannicchio e via di lì veloce a testa bassa verso un riparo asciutto, dove fiato sbuffa vapore, contento di salire. Ho finito il racconto, il cirmolo intanto ha spostato l'ombra. All'ora del tramoneto stampa la sua forma sopra la roccia dirimpetto, nitida come in neve fresca. Gli alberi di montanga scrivono in aria storia che si leggono stando sdraita sotto. Aspetto il primo buoi, che cancella l'ombra della roccia di fronte. Appena tolta, spunta la prima stella sopra Ganes e i gradi di tepore scendono allegri e svelti dalla scala. Mi decido a levarmi quando nel naso pizzica l'inizio della sera. L'ospite di un albero si deve dileguare all'ora che si tolgono le ombre."

mercoledì 3 marzo 2010

Il negozio di antiquariato

Musica di sottofondo.
In un buon momento; almeno così mi vedo, mi sento e mi ascolto. Nelle parole, che poco contanto, nelle reazioni ed azioni che, alla mano, qualche peso in più sembrano averlo. Discorso a parte meriterebbero le sensazioni. Terreno su cui non mi addentro.
Come Nemo e Will vado alla ricerca, felicità, serenità, o qualunque altro sostantivo che finista con la prima vocale accentanta che sia.
Giusto peso e giusta misura. Alle persone, ai vizi, agli zuccheri ed ai latticini.
E' la presenza costante a far da freccia. Il rosso lo porto io da casa.