lunedì 17 ottobre 2011

Ma che discorsi

E' da stamattina che ascolto discorsi, monologhi, massime d'esperienza e di filosofia. Profumo di donna. Un film da vedere. Woody lo conosco. Lo capisco. Lo vivo. Torna però il buon Freccia a dettare passo e cadenza. Giurin giurello, domani vediamo se è vero. Cosa serve. Credo la voglia di entrare nel mio schema. Poi sta a me dosare. Principio fondamentale, la ricerca. Vada per l'insoddisfazione di fondo che ormai non avverto più come ostile. Vada per la morale di Tiziano, per il particolare che per me è regola generale. Ho come l'impressione, a volte, di sprecare tempo ed occasioni. Tengo così tanto a quell'equilibrio che mi porta fuori di casa quando è ancora troppo freddo per uscire. La riscoperta dell'acqua calda. Della pasta che c'andrebbe messa dentro. Ho voglia di vivere. Di vedere tutto ciò che ho già visto. Solo dopo, però, aver visto tutto il resto. Ho voglia di rifare tutto ciò che ho fatto finora. Contemporaneamente però a tutto quello che non ho ancora fatto. Sempre sincero. A volte protettivo. Altre, altre volte spaventato. Le domande son quelle di chi vede già nell'altra l'idea delle parole che si vanno a pronunciare. A dar dell'intelligente guardando gli occhi, quasi mai si sbaglia.
Predico semplicità che non ho. La vicinanza stimola il pensiero. Limite, confine, strumento. Sembra il titolo di un tema di quinta. Vecchie foto. Vecchi documenti. Nuovi colori, quadri, parole, musiche.

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