martedì 5 maggio 2009

Continuo a sorprendermi della normalità delle reazioni e delle azioni. Riesco ancora a stupirmi di ciò che evidentemente è la normalità. Sono forse limitato nei collegamenti ma la vista che ho non ne risalta in abbondanza.
Duro riniziare dopo qualche giorno di vera astrazione. Voluta o subita, asatrazione da tutto e tutti. Piacevole sensazione che non provavo di un pò.
La sveglia ed il viaggio. Il verde lussurioso della strada sbagliata e il blu invisibile del grattacielo che è un palazzo a punto. L'essere italiani nel midollo, e i sottocosta mentre uno s'è distratto.
Il giretto al lago e le bitumata con la faccia seria tanto la nutria non capisce.
Le cartoline che porco cane ho dovuto pure ricomprare, a saper del martedì manco le avevo spedite. La fourerriè e il parcheggio sicuro.
I pedaggi e l'ikea, l'assoluta voglia di non tornare ad una normalità che per quanto stupenda porta una punta di groppo, un pò più giù della gola.
A presto, mi verrebbe da dire 'sto cazzo, perchè qualcosa in francese l'ho imparato.
Perchè se la zuppa l'aveva preparata mia mamma glil'avevo tirata dietro, ma ora il problema è altro. Che poi problema non è. E' raccolta del seminato.
Piove. Adoro i campi di grano in questo periodo.
Verde. Meno lussurioso certamente, ma con un intenso sapore di casa e di nessun pensiero.

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