venerdì 31 ottobre 2008

Considerazioni di un piovoso venerdì pomeriggio di ottobre

La scrivania che ho in prestito da direttamente su una strana finestra, alta da terra poco meno di un metro. Credo l'abbiamo fatto a posta per impedire a chi sta seduto di guardare cosa accade fuori. Ciò non mi ha impedito di aver trovato la mia posizione tipica in piedi, accanto ad una colonna che credo sia portante. Ormai nessumo mi dice o chiede più niente. Non che la visuale sia poi così unica ed irripetibile, ma in assenza la concetrazione ne soffre.
La serenità si paga cara, nonostante sia una conquista che credo uno ottenga o con indifferenza o con forti denti che riescono a morderla, si paga molto cara. E' la considerazione del mese.
Quale valore ha la mia ancora non l'ho capito, non mi sono domandato tanto.
So che poche fattori mi influenzano, e che l'obiettivo è ridurli sempre meno. Non è la stessa cosa di sentirsi liberi, ma non voglio giudizi, non ne voglio subire e soprattutto smettere di dare.
Su me stesso ho capito che se nulla ti aspetti, non rimani deluso. Che ammettere una delusione è forse più difficile e doloroso che provarla e che trovare altre vie è uno sforzo di fantasia allucinante.
Scrivendo la ritrovo, sento una sensazione che qualche giorno fa mi ha fatto scrivere di esser vivo, di sentirmi vivo io ed io solo, indipendentemente da tutto. Energia che sento arrivare solo ricordando. Ad ognuno la sua dimensione.

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