sabato 22 marzo 2008

Sono comunista

e lo sono dentro.
Lo sono molto più alla Don Camillo che alla Turigliatto ma lo sono dentro dicevo. Me ne resi conto quando si trattò di dover mettere quella croce nel 2006; sentì una strana necessità di andare verso qualcosa che la mia mente non sentiva del tutto mio. E così accade nella vita.
Ho realizzato che sono più comunista nella vita che alle elezioni; non riconoscendo l'autorità di dare concessioni o permessi e sbagliando nel non chiedermi molte cose; pur riconscendo come non è che mi abbia fatto poi tutto questo comodo. Mi incazzo quando vedo al telegiornale gente che sfonda le vetrine, alle quali le farei ricomporre con saliva e sudore ma non so fare altrettanto. Non sono per quell'indulto che io stesso applico.
Sono per la sensazione che si prova dopo una corsa di un paio di ore, alla fine della stagione, dove ogni metro è la conquista del giorno: Vuoto all'arrivo.


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